Assemblea ordinaria dei soci 2019: verbale

 Il 23 giugno 2019, alle ore 18,00, in seconda convocazione, presso la sede in via Dante Alighieri 41/a, Comune Vicopisano, si è riunita l’Assemblea ordinaria dell’Associazione Famiglia Aperta, come da avviso inviato agli associati in data 14 giugno 2019, per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • Approvazione del Bilancio consuntivo e del rendiconto 2018
  • Comunicazioni e report delle iniziative svolte
  • Rapporti con i Servizi Sociali
  • Varie ed eventuali

Su 92 iscritti sono presenti 29 associati in proprio:

Rossella Bargellini, Antonella Biegi, Irene Bonaccorsi, Paola Caligo, Cecilia Cardella, Silvia Carniani, Antonio Casarosa, Anna Maria D’Antona, Francesca Lodolini, Riccardo Lorenzi, Wladi Lupi, Giovanna Mannucci, Angela Meucci, Gino Meucci, Raffaella Nardini, Lara Nolfo, Camilla Pantone, Cecilia Pantone, Felice Pantone, Marcella Silvana Papa, Antonio Piccioli, Antonietta Pisani, Gioia Poltronieri, Miriam Ricci, Celina Scarlatti, Giuseppe Salerno, Stefania Salerno, Eugenio Serravalle, Michele Veninata.

e 12 per delega:

Elena Conti, Emanuela Bertini, Maria Antonietta Delfino, Marcella Bendinelli, Daniela Gartner, Piera Cosulich, Gabriella Giuntoli, Gabriele Mannocci, Paola Pozzoli, Giovanni Lorenzi, Giulio Lorenzi, Rita Borzi.

Il Presidente dell’Associazione, Anna Maria D’Antona, nomina segretario Giuseppe Salerno.

Il Presidente rileva che l’Assemblea è stata regolarmente convocata e che il numero delle persone presenti supera quello richiesto dallo Statuto per la validità dell’Assemblea di seconda convocazione.

Il Presidente dichiara aperta la seduta.

In premessa Raffaella parla dell’avvicendamento nelle cariche di Presidente e Vicepresidente tra lei ed Anna. L’anno passato è stato molto faticoso e la riforma del Terzo Settore ha sicuramente complicato gli adempimenti e le prassi da seguire sono più pesanti, quindi ha ritenuto opportuno per ora cedere la responsabilità della carica ad Anna che rappresenta la storia dell’associazione. Per ora lo Statuto Associazione 2019 si è soltanto adeguato alle nuove norme, ma dobbiamo rivedere tante cose, tra cui se rimanere ODV o cambiare forma, se ottenere la personalità giuridica, controllare il numero dei soci che effettivamente partecipano alla vita dell’associazione, verificare il numero dei volontari, insomma capire in modo approfondito se e come occorre cambiare.

Anna ritiene che quello che ha ricordato Raffaella richieda un approfondimento e che bisognerà chiedere la consulenza di professionisti che siano in grado di chiarire i molti punti interrogativi ancora aperti. Da qui a un anno le norme saranno anche più leggibili ed avranno interpretazione autentica, come è avvenuto di recente.

Sul primo punto all’ordine del giorno, “approvazione del Bilancio consuntivo e del rendiconto 2018”, prende la parola Antonio Piccioli il quale legge la relazione sul bilancio predisposto dal Consiglio direttivo. Il bilancio è di cassa e presenta un attivo consistente che è spiegabile con l’andamento altalenante dei rimborsi fatti dagli enti pubblici, spesso indietro nei pagamenti.

Giuseppe Salerno, che ha materialmente preparato il bilancio, distribuisce il materiale e spiega la composizione delle varie voci. Poi ricorda che dal prossimo anno il Consiglio direttivo si rivolgerà ad un professionista per la redazione del bilancio di esercizio.

L’Assemblea all’unanimità decide di approvare il Bilancio consuntivo 2018. Il bilancio, la relazione e lo stato patrimoniale sono allegati al presente verbale sotto la lettera A). 

Sul secondo punto all’ordine del giorno, “comunicazioni e report delle iniziative svolte”, interviene Raffaella che è stata presidente durante tutto il 2018 prima come vice di Pilar, poi eletta dal Consiglio direttivo, la quale tra le varie attività ricorda:

  • l’incontro in San Zeno in ricordo di Pilar, molto partecipato e commovente;
  • il corso di 1a informazione per famiglie che si avvicinano all’affido;
  • Harry Potter da lei stessa raccontato alle Officine Garibaldi, con interessanti risvolti psicologici;
  • il “Progetto Coccole“, che ha avuto un’ottima risposta in termini di partecipazione: 60 le domande presentate, 20 le persone già formate e 20 quelle ancora da formare; ancora non è stata firmata la convenzione tra la SdS Pisana e l’Azienda Ospedaliera e lo “Screening sulla salute” di chi dovrà concretamente assistere i neonati;
  • i “film in giardino” a Caprona e poi quest’anno presso il “Cinema Arsenale”, che hanno avuto un’ottima risposta di pubblico, con l’avvicinamento di persone che prima non conoscevano l’Associazione;
  • la presentazione del libro “A scuola di coraggio” in occasione della giornata della festa delle donne in San Zeno; l’incontro è stato organizzato in sinergia con la Casa della giovane e con il Centro di aiuto alla

Per i nuovi arrivati Anna spiega che ci si trova nel giardino della Casa famiglia di Caprona, gestita dall’Associazione. La struttura può ospitare fino a 6 minori, mentre attualmente ce ne sono 5. La dimensione familiare è stata una scelta espressamente voluta per dare ai minori quello di cui hanno più bisogno, figure genitoriali accoglienti. Per 14 anni una coppia ha vissuto con i ragazzi (presenta Antonella e Fabio), poi hanno dovuto lasciare. Oggi la figura genitoriale è rappresentata da una signora che vive con i ragazzi ed è coadiuvata da una equipe di educatori e psicologi.

Quando i ragazzi, ormai maggiorenni, escono dalla struttura i Servizi Sociali non se ne occupano più, come se a quell’età i nostri figli fossero abbandonati per strada e dovessero cavarsela da soli. Per questo l’Associazione ha maturato l’idea del “Progetto verso l’autonomia“, che ha lo scopo di seguire questi ragazzi aiutandoli e supportandoli. Per fare qualche esempio: abbiamo aiutato una ragazza ad organizzare il suo matrimonio e Fabio le ha fatto da “padre”, accompagnandola all’altare; aiutiamo economicamente le famiglie che hanno in carico i ragazzi; forniamo assistenza psicologica ad alcuni di loro; aiutiamo quelli che vogliono iscriversi all’università e quelli che cercano lavoro.

Simone Ciulla spiega l’intervento che l’Associazione ha effettuato in questi anni in collaborazione con i Servizi Sociali di Livorno. Ormai siamo al 4° anno di Convenzione con il Comune di Livorno e la SdS delle Valli Etrusche. Le attività svolte spaziano dal sostegno ai nuclei affidatari, ai progetti di sensibilizzazione all’affido, alla conduzione di gruppi di parola per i bambini, a momenti di sensibilizzazione sul territorio.

La risposta delle famiglie è stata significativa e, proprio oggi, è presente una coppia che ha già collaborato durante la proiezione dei film al cinema Arsenale.

Sul terzo punto all’ordine del giorno, i Rapporti con i Servizi Sociali, Raffaella riferisce sui difficili rapporti con il Centro Affidi. L’anno scorso avevamo avuto l’illusione di aver trovato la persona giusta, Elena Simi, una giovane A.S. proveniente da Livorno che ha cercato di condurre autonomamente il Centro Affidi. Le difficoltà incontrate però, dopo un periodo di difficili rapporti con i responsabili dei S.S., hanno avuto la meglio e lei è andata via accettando un altro incarico.

Ora gli affidi ricominciano ad esserci, ma sono più complicati e, oltre a richiedere maggior tempo di riflessione, vanno cercate famiglie adatte e preparate.

Sarebbe importante far partire il progetto delle “Famiglie Ponte“, che si prendono in carico i piccolissimi da 0 a 1 anno.

Dei difficili rapporti con i S.S. si è parlato con la nuova assessora al sociale Sig.ra Gambaccini, che è anche Presidente della SdS Pisana.

Ricorda, infine, che il 31 dicembre scade la Convenzione per Pisa e non sappiamo come sarà.

Prende la parola Pietro Galliani, che collabora nel Progetto degli Affidi part-time della Convenzione con la SdS Pisana. Commenta l’affidamento alla cooperativa Agape del servizio di assistenti sociali sul territorio pisano che si occupano dei minori. Non è detto che singolarmente le Assistenti sociali siano di minor valore, ma certo ne risente la professionalità, tutto il gruppo non ha la minima idea di cosa sia l’affido, e la continuità nel servizio, non appena vincono un concorso scappano via. Questo dimostra quanto siano considerati i minori a Pisa. Comunque l’aspetto positivo è che si può influenzare la loro preparazione ad esempio mediante la supervisione che svolge l’Associazione. Dopo un periodo molto lungo, infatti, ci sono i primi segnali di risveglio: sono stati segnalate ben 6 richieste di part-time.

Per migliorare il servizio verso i minori occorre agire assumendo anche iniziative “politiche”, indipendentemente dal cambio di amministrazione. Il report sulla situazione degli affidi a Pisa, rispetto al resto della regione, è molto importante e fa intravvedere un risparmio economico che può essere la leva per invogliare gli amministratori a cambiare. Sarà in meglio? La complessità è la cifra del nostro domani.

Occorre entrare in relazione con altre associazioni, fare gruppo insieme per esserci quando è necessario ottenere vantaggi per i minori, per farsi conoscere. Non è possibile che a Pisa ci siano così pochi minori affidati e così tanti maltrattati.

Anna ricorda che da poco tempo è stato nominato il nuovo Direttore della SdS Pisana, Dott.ssa Sabina Ghilli. Dai pochi incontri avuti con lei ha intuito che si tratta di persona molto attenta a quanto si dice e professionalmente preparata, viene dalla stessa carica svolta alla SdS di Volterra. Forse non eravamo più abituati ad avere riscontri immediati su quanto avevamo chiesto qualche giorno prima. Ad esempio ha comunicato che stava cercando contatti con il direttore della ASL Pisana per redigere la convenzione per il Progetto Coccole, e che ci avrebbe informato appena possibile. Anzi ha dato l’incarico specifico ad una persona del suo staff. Questo ci fa ben sperare!

Purtroppo, invece, il report predisposto da Pino mette in risalto che Pisa, sia rispetto al resto della provincia che rispetto alla regione Toscana, è in controtendenza presentando un numero di affidi in struttura doppio rispetto a quelli in famiglia affidataria.

E’ d’accordo con Raffaella sulla necessità di preparare “Famiglie-Ponte” per evitare che bambini da 0 a 1 anno siano confinati in strutture che, come molti studi hanno accertato, non possono offrire lo stesso apporto affettivo di cui questi piccolissimi hanno bisogno nella prima fase della loro vita.

Irene Bonaccorsi chiede se le famiglie ci sono per far fronte alle eventuali segnalazioni che ci potrebbero essere. Occorre segnalare i casi con una lista mail. Preparare in anticipo le famiglie disponibili.

Raffaella risponde che l’anno scorso c’erano tante famiglie che avevano fatto il corso con noi e che erano andata al Centro affidi, ma allora non sono stati fatti affidamenti.

Anna ritiene che bisogna aumentare gli sforzi per attirare altre famiglie che si avvicinano all’affido, ma è importante anche curare queste famiglie anche dopo che hanno iniziato il cammino dell’affidamento. I problemi che devono affrontare sono molteplici e non vanno lasciate da sole, con il rischio che l’esperienza diventi negativa per loro, ma principalmente per il minore loro affidato. Per questo occorre ritornare alle origini dell’Associazione, quando c’erano i Gruppi di sostegno per le famiglie affidatarie, che hanno portato poi alla costituzione dell’associazione.

Fabio Mordà, in base alla sua esperienza, ritiene che l’arrivo di A.S. provenienti da una cooperativa non è necessariamente un fatto negativo, anzi può dare frutti positivi se queste persone vengono indirizzate correttamente ed informate sul compito da svolgere sul territorio. Non vede però di buon occhio la politica di risparmio che potrebbe portare l’Amministrazione comunale a tagli ulteriori.

Gioia Poltronieri sostiene che l’Associazione deve pretendere un Servizio Sociale all’altezza delle necessità dei bambini in difficoltà. Dobbiamo anche evitare che, per attuare una ordinanza siano chiamati i carabinieri ed il bimbo venga “strappato” dalla propria abitazione. Bisogna ritornare nelle scuole e informare le insegnanti delle necessità della segnalazione al Centro Affidi dei casi difficili che si presentano nelle classi da loro seguite. E’ importante la prevenzione, senza attendere che il caso diventi difficile prima di intervenire.

Eugenio Serravalle ritiene che la difficoltà di reperire nuove famiglie affidatarie è il segnale di una società malata, rivolta sempre di più ai propri bisogni e sempre meno a quelli altrui. Ma i bambini sono il nostro futuro e bisogna lavorare sulla prevenzione del disagio minorile. Questo dev’essere il nostro obiettivo prioritario.

Fabio propone un “laboratorio di studio” per capire come mai la situazione a Pisa è arrivata a questo punto e per approfondire quali sono i problemi dei bambini oggi.

Riccardo Lorenzi ricorda che l’anno scorso, presso le Officine Garibaldi, c’è stata un’esperienza condivisa tra varie associazioni di volontariato, con interviste poi diffuse tramite l’emittente “Pisafonica”. L’esperienza è stata interessante, ma le risposte sono state zero. Forse occorre riflettere a come fare le comunicazioni ed individuare mezzi migliori. A suo avviso è importante il collegamento tra associazioni aventi scopi sociali nel territorio Pisano e, per dare forza politica al volontariato locale, serve un’associazione che le rappresenti unitariamente. Parla di “Comunità sociali” con un peso politico importante.

Irene Bonaccorsi ricorda che quest’idea di Riccardo, in altri casi simili, ha avuto risultati deludenti. A lei piace la “politica della gente”, senza “cordate” che portano avanti interessi particolari. E’ invece d’accordo con Eugenio, sulla necessità di prevenire il disagio minorile, con interventi nelle scuole e nelle parrocchie.

Il Presidente Anna Maria D’Antona, ringrazia tutti per l’interessante dibattito, che ha fornito molti spunti, di cui sicuramente il Consiglio direttivo si farà carico di approfondire. Invita tutti quelli che vogliono condividere la cena con le cose preparate dai soci a fermarsi.

Null’altro essendoci da deliberare, il Presidente dichiara sciolta l’Assemblea alle ore 19,30.